PREMESSA
La mia attività di architetto la percepisco improntata ad una filosofia dove l’etica e l’impegno costituiscono gli strumenti per raggiungere dei validi risultati.
ANALISI
Il lavoro inizia da un’analisi approfondita, che attraverso l’osservazione, la lettura (in senso lato e in senso proprio), la ricerca, lo studio dei dati forniti dal programma, cerca di individuare i segni, le relazioni, la materia.
RIFLESSIONE E SVILUPPO
I riscontri analizzati, sono la base di riflessione che permettono lo sviluppo delle idee.
Durante questa fase sono espressi i fondamenti soggettivi, ognuno parte dell’altro e di pari importanza, che riguardano: l’espressione progettuale, frutto dei riscontri successivi piuttosto che di segni prestabiliti; il rapporto e il confronto con l’ambiente; la volumetria essenziale; l’organizzazione dei contenuti e la distribuzione spaziale coerenti; un impianto strutturale logico rispetto al progetto e fondamento stesso dello sviluppo concettuale; un rapporto vivibile ed economico di luce e calore, naturali ed artificiali; l’utilizzo proprio e anche apparente dei materiali indispensabili; l’impiego di elementi naturali, semplici, non nocivi, stabili e resistenti.
SINTESI
Durante gli anni questo concetto si è sempre più rafforzato nel mio lavoro, è tuttora in evoluzione ed è un aspetto fondamentale del mio pensare all’architettura.
Ritengo basilare riuscire ad esprimere i fondamenti, a volte complessi, che regolano il progetto e l’architettura in generale, attraverso il linguaggio sintetico, chiaro e privo di ogni compromesso.
Il linguaggio sintetico esprime e racchiude in ogni caso i concetti pensati durante la progettazione.
Fintanto che non è stato raggiunto l’equilibrio tra sintesi ed intenti espressivi, non ritengo concluso il lavoro svolto.
Anche se l’esperienza (mi) insegna che un progetto non è mai definitivamente concluso e c’è sempre la possibilità per una nuova riflessione.
La sintesi delle idee, dei concetti fondamentali, dei contenuti, delle relazioni, espresse in modo semplice, chiaro, coerente e valido in assoluto oltre le tendenze, converge nel raggiungimento del progetto.
ESECUZIONE
L’esecuzione vera e propria in cantiere, con me, inizia solo dopo l’allestimento completo della documentazione necessaria: piani, capitolati e preventivi.
Durante i lavori di costruzione, la documentazione sarà unicamente aggiornata e completata.
L’esperienza mi ha insegnato che l’improvvisazione in cantiere facilmente porta a degli errori e a costi imprevisti, dovuti alla molteplicità e alle interconnessioni degli elementi costruttivi e degli attori coinvolti. In questa situazione inoltre il tempo di riflessione è limitatissimo. Per la stessa ragione, quanto progettato e documentato precedentemente molto difficilmente sarà modificato direttamente in cantiere; ma se necessario lo sarà in ufficio.
Questo modo di procedere alquanto rigido mi sta dando ragione: i progetti sono eseguiti com’erano pensati ed i costi sono rispettati.
CONSEGNA
Il momento finale della consegna lo percepisco come il distacco dalla costruzione, infine realizzata, dopo mesi e mesi in cui sembrava in qualche modo appartenermi, quale architetto. A volte non è un distacco definitivo e torno a trovarla di tanto in tanto, per valutarla o interrogarla con maggiore distacco.
È anche il momento di soddisfazione quando quello che ho realizzato mi appare convincente ed è apprezzato dal committente, che ho coinvolto sin dall’inizio nel percorso anche sofferto, delle idee, delle discussioni e delle scelte.